Elettricità

Storia degli impianti elettrici: da dove siamo partiti?

Al giorno d’oggi l’elettricità è parte integrante della nostra vita quotidiana, disponibile a chiunque e ovunque. Lo usiamo per illuminare le nostre case e i nostri uffici, per alimentare i nostri dispositivi elettronici e per spostarci tra le città.

Ecco perché è facile per noi darlo per scontato e dimenticare che non è sempre stato un bene di consumo comune.

La storia delle installazioni elettriche è affascinante e nell’articolo di oggi daremo uno sguardo al progresso tecnologico e all’ambizione umana di migliorare costantemente la vita di tutti i giorni.

Il XVIII secolo fu il periodo degli esperimenti

L’esperimento degli aquiloni (1752)
Uno degli aneddoti più famosi della storia della scienza è quello di Benjamin Franklin, che fece volare un aquilone durante un temporale per dimostrare che il fulmine è elettrico. La chiave della coda dell’aquilone era legata a un filo di seta e Franklin guardò le scintille volare dalla chiave.
Questo esperimento dimostrò che il fulmine è una scarica elettrica e in seguito portò all’invenzione del parafulmine, un dispositivo progettato per proteggere gli edifici dagli effetti distruttivi dei fulmini.
La scoperta di Galvani
Nel 1780 Luigi Galvani, medico e fisico italiano, notò che le zampe di una rana si contraevano involontariamente quando venivano toccate con due diversi tipi di metallo. Questo fenomeno era chiamato “elettricità animale”. Inizialmente Galvani credeva che la reazione fosse dovuta a una sorta di fluido elettrico specifico degli esseri viventi.
Il contributo di Volta
Contraddicendo l’idea di Galvani, Alessandro Volta, un altro fisico italiano contemporaneo di Galvani, era convinto che la reazione osservata fosse dovuta ai metalli, non alla rana.
È così che nel 1800, sulla base di queste idee, Volta costruì la prima “cella voltaica” o batteria, utilizzando dischi di zinco e rame separati da carta imbevuta in soluzione salina. Questa fu la prima fonte continua e stabile di elettricità e aprì la strada a numerosi esperimenti e invenzioni nel campo dell’elettricità.

Il 19° secolo ha dato vita ai moderni impianti elettrici

Il 19° secolo è stato il periodo in cui l’elettricità ha davvero trovato il suo posto nella vita quotidiana dell’umanità. Ci sono stati cambiamenti rivoluzionari nella scienza e nella tecnologia, ma anche uno dei progressi più significativi: la scoperta e lo sfruttamento dell’elettricità.
Entro la fine del secolo, l’umanità era passata dall’osservazione dei fenomeni elettrici naturali alla produzione e all’utilizzo deliberato dell’elettricità.
L’invenzione della lampadina a incandescenza viene attribuita a Thomas Edison, ma in realtà si trattò di un processo di sviluppo al quale contribuirono diversi inventori. Fu però Edison a perfezionare e commercializzare con successo la lampadina a incandescenza, rendendola accessibile al grande pubblico.
La famosa guerra tra corrente alternata (CA) e corrente continua (CC) fu un intenso confronto pubblico tra due tecnologie e sistemi di distribuzione dell’energia elettrica tra Edison, che sosteneva la corrente continua, e Tesla e George Westinghouse, che sostenevano la corrente alternata. Sebbene entrambi i sistemi presentassero i loro vantaggi, la corrente alternata divenne predominante perché più efficiente per la trasmissione di elettricità su larga scala.
I contributi di Nikola Tesla hanno portato a numerose innovazioni nel campo dell’elettricità, compreso lo sviluppo del motore elettrico a corrente alternata e numerosi altri brevetti, che hanno plasmato il modo in cui oggi l’elettricità viene prodotta e distribuita.
L’elettrificazione urbana alla fine del XIX secolo ha sostituito le lampade a gas nelle città di tutto il mondo. Sebbene fossero un passo avanti rispetto alle candele tradizionali, le lampade a gas avevano i loro limiti a causa del rischio di incendio e del rifornimento costante.
Fu anche allora che il tram elettrico sostituì i carri trainati da cavalli, un altro significativo passo avanti nella mobilità urbana, consentendo di espandere le città e collegare le aree suburbane ai centri urbani.
Il telegrafo e il telefono non sono direttamente collegati agli impianti elettrici nel senso che alimentano le case, ma il loro sviluppo ha segnato anche l’importanza dell’elettricità nelle comunicazioni.
Questi sviluppi del 19° secolo hanno aperto la strada alle rivoluzioni tecnologiche del 20° secolo, tra cui radio, televisione, computer e altro ancora, tutte dipendenti dall’elettricità.

Il Novecento e il “boom” tecnologico.

Con l’avanzare della tecnologia nel 20° secolo, gli impianti elettrici sono diventati sempre più complessi e sofisticati. L’elettrificazione delle città, lo sviluppo delle apparecchiature e delle macchine elettriche, ma anche lo sviluppo delle comunicazioni hanno portato ad una crescente dipendenza dall’elettricità.
Elettrificazione su larga scala, dove è stato compiuto uno sforzo enorme affinché molte aree rurali e città in molti paesi abbiano accesso all’elettricità.
Le apparecchiature e i motori elettrici hanno sostituito molti dispositivi e macchine che in precedenza venivano azionati a vapore, a mano o con altri metodi. Ciò includeva di tutto, dagli elettrodomestici come aspirapolvere e frigoriferi ai macchinari industriali.
L’informatica e la rivoluzione informatica non sarebbero state possibili senza l’invenzione del transistor nel 1947 e del circuito integrato negli anni ’60, quindi implicitamente senza l’elettricità.
Sono state sviluppate anche le comunicazioni insieme alle innovazioni nel campo dell’elettricità. Iniziò così la rapida diffusione della televisione, della radio e infine di Internet. Questi mezzi di comunicazione hanno completamente trasformato il modo in cui le persone
RomaniaEnglish